mercoledì 31 marzo 2010

Il paniere del pic nic...di Pasquetta!!!

Il paniere del pic nic...di Pasquetta!!!


Una breve nota. Da circa una settimana, forse di più, non ricordo, ho raccolto alcune ricette con il tag "cestino pic nic". L'idea era quella di raggruppare alcune proposte di ricette per riempire il paniere per una passeggiata in campagna nel giorno di Pasquetta. Già sperimentate. In programmazione. Ci provo.
Quindi consultate il tag "cestino pic nic" e troverete alcune ricette...adatte, in perfetto disordine!!!
Buona giornata a tutti!!! 

lunedì 29 marzo 2010

Cake salato ai carciofi


Cake salato ai carciofi

Mi sono divertita tantissimo...non lo avevo mai cucinato!!!
Per un antipasto ricco, una cenetta dell'ultimo minuto o un pic nic tra margherite e violette!!!
Da ripetere, sicuramente. 
Introdurrei varianti...verdure e frutta, in stuzzicanti incontri con formaggi e uova! 


Gli ingredienti:
  • 6 carciofi violetti
  • uno scalogno
  • 100 g di farina bianca
  • 80 g di farina di farro
  • 3 uova
  • 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • una bustina di lievito istantaneo per torte salate
  • sale & pepe
  • 3 foglie di basilico secco
  • la scorza di una arancia non trattata
  • il succo di una arancia
  • un limone
Pulire i carciofi, togliere le foglie più esterne  e le più dure. Tagliare la punta, togliere la peluria interna e dividere in quarti. Sbollentare i carciofi in 2 litri di acqua salata con il succo di limone. Scolare i carciofi e metterli in una padella con lo scalogno e tre cucchiai di olio evo. Lasciarne da parte sei-otto pezzi.  Lasciare andare su fuoco lento per dieci minuti e, alla fine, aggiungere il succo di una arancia e la scorza, lasciare svaporare rapidamente, spegnere e spolverare con le foglie di basilico. Aggiustare di sale & pepe. Accendere il forno a 180°C. 
Lavorare i carciofi nella ciotola del robot da cucina con due cucchiai di olio evo. 
In una ciotola sbattere le uova molto bene. Setacciare le farine con il lievito. Unire le uova con i carciofi, aggiungere le farine ed il lievito, mescolare rapidamente e versare il composto in una teglia imburrata o protetta da carta da forno. Decorare con i pezzi di carciofi. 
Sfornare dopo almeno 30 minuti.

Il profumo di carciofi inonderà la vostra cucina...alchimia di sapori!!!

venerdì 26 marzo 2010

Latte alla portoghese

Latte alla portoghese


Ne " La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi" è la ricetta n°693. 
Nel ricettario della nonna non c'è...sapeva dosi e ingredienti a memoria. Il latte della mucca c'era sempre, ogni mattina il nonno ne portava una tazzona in casa,  le uova erano freschissime e lo zucchero non mancava mai!!!
Quando si sentiva  odore di caramello in casa era segno di festa, domenica o Pasqua.



Gli ingredienti:
  • un litro di latte
  • 7 uova
  • un cucchiaio di zucchero per ogni uovo
  • una tazzina di caffè ristretto
  • 80 gr di zucchero per il caramello

Mettere il latte al fuoco, portare ad ebollizione e lasciare che si raffreddi. In una casseruola a parte sciogliere lo zucchero per il caramello e versare nello stampo in cui si cuoce il latte alla portoghese.
Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il latte freddo ed il caffè ristretto e freddo. 
Versare il composto nello stampo e cuocere nel forno caldo a 120°a bagnomaria per più di un'ora.

Se l'acqua della teglia del bagnomaria si mette calda, diminuiscono i tempi di cottura.
Il punto di cottura si verifica immergendo uno stuzzicadenti nel composto. Se risulta asciutto significa che il latte alla portoghese è pronto. Togliere dal forno e lasciare che si raffreddi. 
Rovesciare su un piatto da portata...attenzione al caramello liquido, esce sempre dal bordo del piatto!!!
La mia nonna si arrabbiava. Ogni volta. Ogni latte alla portoghese che portasse in tavola.

mercoledì 24 marzo 2010

Crostini di cinghiale al profumo di alloro


Crostini di cinghiale al profumo di alloro


Fresco, freschissimo...un regalo dal Casentino. Un chilo di cinghiale, magro e ben tagliato. Rosmarino, aglio, alloro, un pizzico di pazienza ed una grossa manciata di tempo!!!


Con questa ricetta vorrei salutare un signore ed una signora, lui molto severo, lei sorprendente, lui amabile per certi versi, lei amata da tutti, lui saggio e troppo lungo ultimamente, lei capricciosa e ricca di nuove idee...arrivederci inverno e ben arrivata primavera!!!




Gli ingredienti:
  • un chilo di cinghiale
  • due bicchieri di vino rosso di ampio gusto e molto invecchiato
  • un bicchiere di aceto
  • una cipolla grossa
  • una costola di sedano tenero
  • una carota
  • quattro foglie di salvia
  • quattro foglie di alloro
  • una manciata di aghi di rosmarino
  • quattro chiodi di garofano
  • un pizzico di peperoncino
  • sale & pepe nero in grani
Le verdure e le erbe aromatiche sono da raddoppiare nelle dosi. Si usano per la marinatura e la cottura.

Si comincia la sera prima del giorno in cui si pensa di potere cucinare la carne. Un buon bicchiere di vino, un bicchiere di aceto, cipolla, sedano, carote, rosmarino, salvia, alloro, pepe nero in grani e chiodi di garofano: è tutto pronto per immergere totalmente i pezzetti di carne nella miscela di verdure ed erbe aromatiche e avviare la marinatura, fondamentale per insaporire e intenerire la carne. 


La mattina seguente in un tegame di coccio preparare un soffritto ricco con gli stessi ingredienti della marinatura. Nel frattempo scolare la carne dalla marinatura, gettare il liquido e le verdure e passarla   su una padella precedentemente riscaldata. Scolare frequentemente l'acqua che ne fuoriesce e mettere la carne sul coccio avviato sul fuoco. 


Lasciare cuocere lentamente per circa 30 minuti e bagnare con il vino, un rosso invecchiato, lasciare sfumare e girare frequentemente. La carne deve essere sempre morbida, se necessario aggiungere un pò di acqua calda, anche più volte. Continuare a cuocere per altri 30 minuti, lentamente. 


Tagliare la carne con il  tritacarne, solo pochi giri. Mettere di nuovo sul fuoco e aggiungere quattro cucchiai di pomodoro, un pizzico di peperoncino, sale & pepe in grani, noce moscata e due foglie di alloro. Lasciare cuocere per un'ora, lentamente. 





martedì 23 marzo 2010

Crema di carciofi alle erbe



Crema di carciofi alle erbe

Diffuso nel Mediterraneo, molteplici le varietà, identiche le proprietà nutritive, il carciofo è una delle verdure di stagione e, per far bene alla nostra salute e alla nostra Terra, cerchiamo di consumarlo a chilometri zero, nei mercati di vicinato e direttamente dai produttori. Non ho resistito, ne ho comprati due mazzi...gioia infinita!!!

La salsa può essere conservata fino ad otto mesi con il metodo della sterilizzazione che permette di  distruggere i batteri dannosi alla conservazione e creare condizioni di sottovuoto sfavorevoli allo sviluppo di microrganismi. 

Nessuno vieta di godersela appena fatta in compagnia di amici davanti a pane tostato o gallette al parmigiano, con un buon formaggio stagionato o con prosciutto toscano affettato a coltello!!!

Gli ingredienti:
  • 2 chili di carciofi
  • il succo di due limoni
  • 2 spicchi di aglio
  • un ciuffo di prezzemolo
  • 2 foglie di alloro
  • un pizzico di maggiorana
  • olio extra vergine di oliva
  • sale & pepe in grani

Pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne  e le più dure. Tagliare la punta, togliere la peluria interna e dividere in quarti. Portare ad ebollizione 2 litri di acqua salata con il succo di limone, l'alloro, la maggiorana e i grani di pepe, immergere i carciofi e cuocere per dieci minuti circa.
Scolare i carciofi e togliere gli aromi. Passarli al mixer con l'aglio ed il prezzemolo aggiungendo un pò di olio evo fino al raggiungimento di un composto cremoso. 

Se si decide per la conservazione, versare la crema ottenuta in barattoli non troppo grandi, livellare e coprire con un velo di olio, chiudere ermeticamente e sterilizzare per 15 minuti. 

Può essere un simpatico regalo per omaggiare la Pasqua!!!

Io non ho tolto l'alloro, il gusto finale è molto particolare!!!


giovedì 18 marzo 2010

Crema di zucca



Crema di zucca

Dobbiamo metterci d'accordo.

Prove di primavera, emozioni d'autunno o resistenze d'inverno?

La storia sarebbe lunga...dal nostro semenzaio quasi improvvisato della scorsa primavera alla dispensa della cantina. Un viaggio lungo dieci mesi. Mai da sola. Sempre in nostra compagnia. Due paia di occhi vigili, quasi premurosi.

Un lungo sospiro prima di aprirla...è arrivata intatta e ricca di profumo, una meraviglia.

Ho cominciato a raccogliere le idee, chiuderle in barattolo è stato divertente!

La crema può essere usata come base per un condimento della pasta, tipo farfalle o giù di lì. Le adoro con l'aggiunta di ricotta amalgamata con salvia e rosmarino. Oppure semplicemente come crema da gustare con crostini di pane al sesamo o pane toscano tostato al rosmarino.

A voi la scelta.

Gli ingredienti:

  • 4 scalogni
  • 400 g di zucca gialla
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 4-5 foglie di salvia
  • un pizzico di peperoncino

Rosolare gli scalogni nell'olio con le foglie di salvia e il peperoncino, aggiungere la zucca tagliata a dadini e portare a cottura finché la zucca non si è disfatta. Lasciare cuocere per venti minuti.
Invasare la crema dentro i barattoli sterilizzati e sistemarli dentro una pentola coperti di acqua fredda. Portare ad ebollizione e lasciare sul fuoco per almeno venti minuti.
Togliere i barattoli solo quando l'acqua sarà fredda. 
La prova del clac dei coperchi? Indispensabile. Se i coperchi sembrano ritirati verso l'interno il procedimento ha avuto buon fine!!! Perfetto.

 



mercoledì 17 marzo 2010

Concerto di sapori...mini quiche di carciofi con note di agrumi





Concerto di sapori...mini quiche di carciofi con note di agrumi


Questa settimana vorrei dedicarla a loro. I carciofi. 
O si amano o si odiano...le sfumature del loro sapore variano a seconda degli abbinamenti.
Qui il gusto amarognolo incontra la freschezza del succo di un limone e di un'arancia...


Gli ingredienti:

  • un rotolo di pasta sfoglia pronta
  • 4 carciofi
  • 200 g di mozzarella
  • 40 g di scaglie di parmigiano reggiano
  • 80 g di pangrattato
  • 1 spicchio di aglio
  • due limoni
  • un' arancia
  • timo
  • olio evo
  • sale
  • peperoncino

Togliere il rotolo di pasta sfoglia dal frigorifero. Pulire i carciofi, affettarli molto sottili e metterli in acqua acidulata con il succo di un limone. 
Tagliare la mozzarella a fettine, spremere l'arancia ed il limone rimasto e unire un pizzico di sale ed il timo. 
Spremere l'aglio su una padella con tre cucchiai di olio evo. Aggiungere i carciofi e stufare lentamente per 15 minuti. Aggiungere il succo degli agrumi e lasciare insaporire per 5 minuti. 
Rosolare il pangrattato in una padella con due cucchiai di olio evo e lasciare raffreddare. 
Stendere la pasta e foderare 4 stampini per quiche. Cospargere i dischi con il pangrattato e coprirli con la mozzarella. Distribuire i carciofi sugli stampini, condire con un giro di olio, una spolveratina di peperoncino, qualche scaglia di grana e cuocere in forno già caldo a 220° per circa 20 minuti.


lunedì 15 marzo 2010

Torta morbida con la farina di farro

Torta morbida con la farina di farro


Per una sorpresa soffice e piena di coccole...un pomeriggio con le piccole Elisa ed Agata, non le vedevo da molto tempo e sono cresciute molto!!!
Presto anche loro potranno mangiare i miei pasticci!!!


La ricetta viene da un libriccino rosso che non aveva avuto abbastanza considerazione...le indicazioni per il procedimento non sono molto chiare, ho faticato un pò per trovare la strada giusta!!!
E naturalmente poi, ho fatto a modo mio...ho un'attrazione folle per la farina di farro, quella buona del Mercatale!!!


Gli ingredienti:
  • 250 gr di farina di cui 50% farina di farro
  • 200 gr di zucchero
  • 3 uova
  • 1\2 bicchiere di latte
  • 125 gr di burro
  • 1 bustina di lievito


Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire il burro, poi la farina mescolata al lievito, il latte, e infine incorporare delicatamente gli albumi montati a neve. Mettere l'impasto in una tortiera di 24 cm di diametro.
Cuocere in forno a 160°C per 45 minuti.








giovedì 11 marzo 2010

Non è dolce...non è salata...è la panina di Pasqua!!!

Non è dolce...non è salata...è la panina di Pasqua!!!


Troppo presto per le prove di Pasqua? Sì, è vero ma ho cercato di approfittare della lentezza eccezionale di questi giorni e del dolce tepore della mia casetta...fuori una tempesta di neve, la stufa a legna accesa tutto il giorno, un desiderio irrefrenabile di impastare...una discreta dose di energia da miscelare con una ventata di ricordi. 


Alto Casentino. Tutto si svolgeva il giovedì antecedente la Pasqua quando la nonna aveva la disponibilità del forno a legna dell'aia, in comune con  altre due famiglie. Le vacanze iniziavano con la sveglia all'alba. L'impasto era pronto dalla sera prima e aveva lievitato tutta la notte sulla spianatoia: rimaneva da aggiungere l'uvetta, lo strutto e le spezie. Poi di corsa a scaldare il forno. Il mercoledì il nonno portava la legna migliore per mantenere il fuoco dentro al forno per quasi tutto il giorno. Le panine erano quasi sempre venticinque...più o meno...le scommesse rimanevano aperte fino alle nove.
"Su, presto, si devono mettere le panine a letto" diceva la nonnina un pò agitata. Le fasi si susseguivano in modo concitato ormai, quasi pronto...quasi. La brace dentro la cecia veniva coperta bene con la cenere. Ultimo sforzo e via. La fase finale della lievitazione si completava dentro al letto, sì, al calduccio della cecia. Le panine si sistemavano dentro le tavole per il pane avvolte una ad una nel panno di lino. Un andirivieni continuo tra il forno e la cucina fino a quando uno sbuffo di farina gettato sul piano di cottura del forno annunciava il punto esatto di calore per infornare le panine!!!
Non ho mai capito quale fosse la reazione giusta della farina...rimarrà un mistero!!!
Evviva!!! Sono tutte dentro le panine...la fame prende il posto dell'ansia, appuntamento tra due ore circa per vedere il risultato di tutto il lavoro!!!


Le panine erano le regine della colazione di Pasqua con salame, capocollo e prosciutto, uova sode e salsicce sott'olio...il tutto condito con amici e parenti!!!


Per circa due panine da 600 gr occorrono:

  • 8 tazze di farina di grano tenero macinato a pietra
  • 2 cucchiaini di sale
  • 4 cucchiai di latte
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 25 gr di lievito di birra
  • 3 tazze di acqua tiepida
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1\2 tazza di olio
  • 250 gr di uvetta
  • 140 gr di strutto
  • sale
  • pepe
  • noce moscata

Mescolare il lievito con una tazza di acqua tiepida e due cucchiaini di zucchero, coprire con della pellicola trasparente e lasciare riposare per cinque minuti finché non appariranno delle bolle in superficie.
Nel frattempo, in una terrina setacciare le 8 tazze di farina di grano tenero, 2 cucchiaini di sale, 4 cucchiai di latte, 2 cucchiai di zucchero, fare la fontana e aggiungere il lievito, l'olio e due tazze di acqua tiepida. Impastare fino ad ottenere una pagnotta. Continuare a lavorare l'impasto per dieci minuti finché la pasta risulterà omogenea e non si attaccherà più alle mani. Collocare in una terrina leggermente oliata e coprire con un canovaccio leggermente inumidito. Lasciare riposare in luogo caldo anche per tutta la notte.
Prendere l'impasto e lavorarlo per alcuni minuti, aprirlo al centro e aggiungere lo strutto sciolto a bagno maria, l'uvetta, sale, pepe e noce moscata. Impastare per dieci minuti e dividere la pasta in due pagnotte. Lasciarle lievitare per circa un'ora finché non saranno cresciute di nuovo.
Fare cuocere a 250°C per i primi dieci minuti e poi abbassare la temperatura a 180°C per altri 30 minuti. Per accertarsi della cottura picchiettare la base! Se il suono è sordo la panina è pronta!!!

lunedì 8 marzo 2010

Crema di carote con crostini al rosmarino

Crema di carote con crostini al rosmarino


Proporre l'uso del cucchiaio a casa nostra è sempre un'impresa ardua! L'alternativa è cercare di variare con tanta fantasia...
L'ispirazione viene da Sale&Pepe - dicembre 2007...Le nuvole di oggi hanno spinto i miei pensieri verso il davanzale della finestra che dà sul panorama...sono cadute le riviste e prima di riporle ho dato un'occhiatina!!!
Il risultato è questo...con qualche variazione rispetto alla ricetta originale.
Ho sostituito il burro con l'olio extra vergine di oliva, il mandarino con l'arancia, l'erba cipollina con il rosmarino.
Gustosa, leggera, simpatica e arancione...una spennellata di allegria aspettando la primavera!!!


Gli ingredienti:

  • mezzo scalogno
  • 250 gr di carote
  • 4 dl di brodo vegetale
  • il succo di mezza arancia
  • la scorza di mezza arancia
  • sale 
  • pepe
  • pane raffermo
  • olio extra vergine di oliva
  • aghi di rosmarino

Rosolare mezzo scalogno tritato in due cucchiai di olio extra vergine di oliva. Unire 250g di carote a pezzetti e 4 dl di brodo vegetale caldo. Portare ad ebollizione, coprire e cuocere per 20 minuti.
Frullare, unire il succo di mezza arancia, un pizzico di sale e riportare ad ebollizione.
Profumare con la scorza grattugiata di mezza arancia, pepe e servire con crostini di pane arrostito spolverizzati con aghi di rosmarino e bagnati da qualche goccia di olio extra vergine di oliva.












venerdì 5 marzo 2010

Pomodori secchi alla maniera di Maddalena grazie all'essiccatoio di Pietro

Pomodori secchi alla maniera di Maddalena grazie all'essiccatoio di Pietro

Un post con i pomodori a marzo? Dove sono finite tutte le buone pratiche predicate in questi anni? 
No, non ho perso la testa, con calma posso spigare tutto! 
Con questa ricetta vorrei onorare due simpatici amici che seguono con entusiasmo i nostri esperimenti e mostrano sempre un grande interesse verso le nostre proposte, a volte anche bizzarre!

Comincio proprio dall'inizio? Era l'estate scorsa, degli amici a casa, una schiacciata , un pò di vino e dopo tante chiacchiere arrivammo al punto pomodori, i pomodori che si stavano impossessando della nostra casetta...invasione totale. 
Il maggggico Pietro balzò sulla sedia e propose la sua...una soluzione. Dopo pochi giorni troneggiava nella nostra terrazza uno splendido essiccatoio mobile, Pietroprodotto, completamente smontabile!!! Impose solo una condizione  " Dovrete provare la ricetta dei pomodori secchi di Maddalena, ne conosce una che è la fine del mondo". Parole testuali, promessa mantenuta!!!

Eccoli qua, l'ultimo vasetto degli otto che sono riuscita preparare!!!

Le dosi sono occhiometriche...procedendo con la preparazione ci si regola facilmente.

Gli ingredienti:
  • 1 litro di vino bianco secco
  • 1 bicchiere di acqua
  • olio extra vergine di oliva
  • origano
  • aglio
  • peperoncino
  • basilico secco 
  • capperi
In una pentola alta mescolare vino ed acqua e portare ad ebollizione. Immergere i pomodori secchi e lasciarli per due minuti. Scolare con una schiumarola e riporli su un panno asciutto con il dorso della buccia che appoggia sul telo. Tamponarli delicatamente e lasciare a riposo fino a quando non saranno freddi.
Sterilizzare dei vasetti di vetro e affettare l'aglio a fettine sottili.
Prendere i pomodori uno ad uno e alternare gli strati con peperoncino, aglio, origano, basilico secco e capperi. Riempire con olio extra vergine di oliva e lasciare a riposo anche una notte intera prima di chiudere i barattoli. Potrebbe essere necessario far salire le bollicine di aria che si formano tra uno strato e l'altro. Potrete provare con un coltello, cercando di far scivolare la punta lungo i bordi del barattolo, attenzione a non rovinare i pomodori!!!


mercoledì 3 marzo 2010




Gnocchi di patate e barbabietola su crema di gorgonzola al profumo di mela


Uno dei miei piatti preferiti. Semplicemente irresistibili!

Ricordo che cercavo di impastarli fin da piccola. Un grembiule da cucina mi avvolgeva tutta e in ginocchio, su una sedia, mi tuffavo sulla farina...non era mai abbastanza!!!

Ho fatto la stessa cosa con la piccola Zisa...la  cuginetta più piccola! Anche lei si diverte un mondo ad impastare! Questa volta in rosso...eleganti e rossi di timidezza!

Gli ingredienti:
  • 400 gr di patate
  • 150 gr di farina
  • 1 barbabietola piccola (sui 200 g)
  • sale
  • 100 gr gorgonzola e latte (un bicchiere scarso)
  • pepe
  • una mela




Lavare le patate con la buccia e metterle a cuocere in acqua fredda leggermente salata. Quando saranno cotte, sbucciarle ancora calde (meglio se bollenti) e passarle allo schiacciapatate. Incorporare 100 g di farina e il sale, impastando rapidamente e poi, a poco a poco, la barbabietola frullata, aggiungere i restanti 50 g di farina, per rendere più asciutto l'impasto. Alla fine, dovrete avere il classico impasto da gnocchi, morbido, ma che non si attacca alle mani. Spolverare il piano di lavoro e preparare tanti tubucini, da cui tagliare degli gnocchi, lunghi max 2 cm. 
Su una casseruola, a fuoco lento, mettere il latte e aggiungere poco alla volta, il gorgonzola. Girare lentamente e la crema prenderà la sua consistenza ideale. Aggiungere del pepe, a seconda dei gusti.
Tagliare la mela sbucciata a piccoli tocchetti.
Mettere sul fuoco una pentola capiente, con abbondante acqua, portate ad ebollizione, salate e, alla ripresa del bollore, gettare dentro gli gnocchi. Quando sono cotti, verranno in superficie. Scolare bene con una schiumarola, a mano a mano che affiorano, e condirli con la crema di gorgonzola e i pezzetti di mela.

Buon appetito!

lunedì 1 marzo 2010


Fagottini di cavolo verza...il nostro cavolo verza!!!

Storia di un cavolo verza che ha sfidato il freddo di tre settimane fa!

Il cuore un'altalena di emozioni, un sabato sera di ricordi con le amiche dell'università, chiacchiere e risate e la notte ci divide ancora...

Puro divertimento, pause e note di leggerezza...


Gli ingredienti:
  • un cavolo verza
  • 400 gr di carne di manzo
  • una salsiccia fresca
  • 2 cucchiai di grana
  • un uovo
  • uno scalogno
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • basilico secco
  • poco brodo vegetale
  • sale & pepe
  • cannella e noce moscata
  • aglio & prezzemolo
  • spago da cucina

Prelevare le foglie più belle della verza, scartando quelle esterne.
Immergerle poche alla volta in abbondante acqua salata, sbollentare e appoggiarle su un telo ad asciugare.
Preparare il ripieno raccogliendo in una terrina la carne di manzo, la salsiccia, il grana, un trito di prezzemolo e aglio, l'uovo e una spolveratina di basilico secco tritato, di produzione propria!!!
Regolare di sale, pepe, a piacimento le spezie, mescolare fino ad ottenere un composto compatto.
Stendere le foglie di verza e tagliarle a metà nel caso fossero molto grandi.
Appoggiare al centro di ogni foglia una pallina di ripieno e formare i fagottini con lo spago.
Spremere aglio e scalogno per preparare un soffritto leggero.
Rosolare i fagottini per qualche minuto rigirandoli spesso con un cucchiaio di legno.
Aggiungere sale & pepe, bagnare con il vino e fare evaporare a fiamma viva, abbassare il fuoco, coprire e continuare la cottura per 30-40 minuti, bagnando con poco brodo vegetale per ottenere un bel sughetto.

Dentro i fagottini il ripieno di carne diventa più morbido e assimila il gusto intenso della verza!!!

Ho utilizzato le foglie esterne della verza per una minestra di verdure ed il cuore interno e bianco per una insalatina con mele e formaggio condita con qualche goccia di salsa di soia! Così, veloce veloce...Riuso, riuso, riuso, sempre.
Infine, e poi basta, i fagottini serviti con un pò di riso bollito, si possono trasformare in un gustoso piatto unico, tutto ben caldo!!!